Immagini grigie quelle che accompagnano queste parole. Il grigio del cielo che “si strofina sui tetti” quando è carico di pioggia. Un’immagine che, lo sappiamo bene, per quanti abitano in Italia è fin troppo abituale, tanto che la pioggia sta accompagnando le giornate di questi mesi autunnali e non solo. L’acqua che può fare disastri in diverse regioni del mondo (pensiamo al Brasile e ad altre parti dell’America Latina) in altre zone è attesa e bramata come bene raro e prezioso.
Israele e Palestina, la terra di Gesù fanno parte di quelle zone del mondo in cui l’acqua è un bene scarsamente presente. Ho pensato di fotografare la pioggia proprio perché qui mancava da molti mesi.
Da aprile scorso, tolti alcuni giorni (2-3) in dicembre, possiamo dire che la stagione delle piogge sia iniziata soltanto da pochissimi giorni. Tutti gli abitanti la aspettano come una vera e propria benedizione dal cielo (e gli arabi con grande soddisfazione l’annunciano con le parole “fii shita”, “c’e’ la pioggia!”) e se ne sente la mancanza soprattutto in quelle regioni più desertiche, come il deserto di Giuda, la Samaria e quindi una gran parte dei Territorio Palestinesi. Tenendo presente che le fonti idriche sono quasi tutte in mano allo stato di Israele si può immaginare quanto drammatica possa essere la situazione per questa gente.
A risentirne poi è ovviamente la vita delle persone comuni che vedono salire vertiginosamente il costo di questo bene primario.
Anche il livello naturalistico e climatico in genere ne risente. Basti pensare che il livello del lago di Gesù, per l’eccessivo sfruttamento e per la scarsità di pioggia, sta scendendo spaventosamente, così come il livello del mar Morto.
Benvenuta allora pioggia, benedizione del cielo, nella speranza che anche l’uomo faccia la sua parte perché questo bene prezioso non venga mai a mancare a nessuno!
fratel Marco