In una delle domeniche passate abbiamo avuto nella fraternità di Nazaret la gradita visita di un gruppetto di bambini melchiti (per le notizie sulla Chiesa melkita consulta il nostro sito). Venti bambini di 6-8 anni, accompagnati dalle loro animatrici e appartenenti alla parrocchia di Nazaret.

Dopo la celebrazione eucaristica nella loro chiesa sono venuti a visitarci per conoscere un poco la figura di fr. Charles. Pur essendo molto piccoli si sono subito ambientati in un clima di raccoglimento e di silenzio per pregare, ascoltare la nostra testimonianza e conoscere così qualche notizia sulla vita del nostro fratello Charles.

Sono stati molto interessati al messaggio che lui ha lasciato, particolarmente perché ha trascorso alcuni anni della sua vita proprio nella loro città di Nazaret. Per questo motivo lo hanno sentito come uno di famiglia al quale rivolgersi con confidenza e amicizia. Soprattutto sono stati colpiti dalle abilità artistiche di fr. Charles nella pittura e nel disegno. Così quando gli ho mostrato il famoso disegno del villaggio di Nazaret fatto da lui negli anni della permanenza qui, si sono divertiti a riconoscere i luoghi di oggi nell’immagine di ieri.

Molto significativo è stato pure il loro dono di un piccolo sacchetto di offerte portate alla messa proprio per la comunità che andavano a visitare. Il regalo è rimasto sull’altare per tutto il tempo della loro permanenza, a significare che l’offerta era innanzitutto per il loro amico e fratello Gesù.

Dopo il percorso nelle stanze e nel giardino della fraternità si sono scatenati nei “giochi attorno al pozzo”, animati dalle loro accompagnatrici e si sono divertiti a vedere che tutti, piccolo fratello compreso, giocavano assieme a loro. La curiosità più grande è stata quella di domandare perché questo strano abouna che incontravano qui non vestiva come gli altri abouna (con talare nera o col saio francescano).. Così è stata l’occasione per spiegare più a fondo lo stile dei piccoli fratelli inseriti nella chiesa locale e nella città.

Purtroppo la loro visita non è stata lunga perché hanno dovuto riprendere entro mezzogiorno la strada di casa ma… il pullmino era in ritardo e così, dopo alcuni minuti dalla loro partenza hanno risuonato alla porta e si sono precipitati nuovamente nel cortile per continuare a giocare e per godersi una meritata merenda a base di cioccolata e bibite.

Ci siamo lasciati con un “ila liqa” (arrivederci, al prossimo incontro), sperando che ci si possa ritrovare presto.

fratel Marco