Vogliamo condividere alcune righe di padre René Voillaume scritte intorno al 1950 ma che si presentano con una sorprendente attualità. Noi ci sentiamo interpellati ogni giorno a essere pienamente coinvolti, innanzitutto con il cuore e la mente e portando nella preghiera la sete di pace e di giustizia di tanti uomini e donne in ogni angolo della terra.

Il nostro mondo è oggi più che mai in preda agli odi e alle divisioni. Vi sono gli odi e le opposizioni di razza, esacerbate in certe regioni dagli abusi del colonialismo; sul piano sociale vi è l’opposizione tra il proletariato ed il mondo capitalista, alimentata dalla lotta di classe; sul piano internazionale vi è il carattere sempre più accentuato delle suscettibilità nazionali; infine, sul piano religioso stesso vi sono gli scismi, i fanatismi, l’antisemitismo, senza contare all’interno stesso della Chiesa l’incomprensione fra i diversi riti. L’apostolato cristiano deve possedere un vigoroso slancio d’amore per opporsi a queste incomprensioni, dilatando l’intelligenza ed il cuore di ogni cristiano.

Padre de Foucauld voleva che i suoi fratelli e sorelle fossero dei «piccoli fratelli universali». Umilmente essi devono imparare a rispettare ogni uomo. […]

Dei fratelli e sorelle sono analogamente tra gli indigeni dell’America del Sud, nel Vietnam e nell’India; altri sono consacrati ai diversi ambienti proletari: operai minatori, marinai su battelli da pesca, in Europa, o nell’America del Sud; altri sono integrati nei riti orientali, melkita, copto, siriano, caldeo armeno e possono essere un fattore di unità fraterna con i loro fratelli latini; dei piccoli fratelli sono andati anche nelle terre dell’Islam a portare la testimonianza di una amicizia di piena simpatia e di mutuo rispetto tra cristiani e musulmani; altre fraternità sono entrate in rapporto frequente e amichevole con gli ambienti protestanti; dei fratelli e sorelle sono stati accettati dallo Stato d’Israele in testimonianza di amicizia. La semplicità della loro vita e la mancanza di attività definite fanno sì che le fraternità siano accettate facilmente, poiché subito ci si trova su un piano di amicizia. Tutti questi problemi di unità sono dunque divenuti vivi per noi, ed i fratelli possono far cadere dei pregiudizi fra loro e intorno a loro. Essi parleranno di cose vissute e l’aiutare gli uomini a comprendersi per essere capaci di amarsi è effettivamente un apostolato (R. Voillaume, Come loro, 45-46).

fratel Oswaldo