Certo con un po’ di ritardo, non possiamo scordarci che il 25 Marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, per Nazaret è stata festa grande: è proprio qui che l’angelo ha incontrato Maria ed è in questi luoghi che “Il Verbo di Dio si è fatto carne”. Infatti, come dice un nostro fratello, è bello nominare questo evento come Annunciazione – Incarnazione!
Ecco, mentre riprendo le immagini della festa e della celebrazione -con tanto di scout e oceano di persone gioiose, più o meno coinvolte nella partecipazione alla Messa- presieduta dal patriarca emerito Michel Sabbah, penso a come, a prima vista, questo clima strida un po’ con il tempo quaresimale e con quello che sta accadendo nel mondo in queste settimane.
Poi, però ecco una frase che apre il cuore e rinsalda decisamente la speranza:
“La realtà è che siamo immersi in un oceano d’Amore. Cristo è venuto a ricordarcelo” (Giovanni Vannucci, Custode della Luce)
Chiediamo al Signore di ricordarci sempre che Gesù è venuto proprio per questo e ci affidiamo a Maria tramite alcuni scritti di Santa Teresina, che proprio in questi giorni visita, attraverso il reliquiario, le parrocchie di questa Terra Santa:
Io t’amo, chiamandoti la fanticella del Dio che rapisci con la tua umiltà. Questa grande virtù ti rende onnipotente e invoglia del tuo cuore la santissima Trinità. È allora che, coprendoti con la sua ombra lo Spirito d’amore, il Figlio eguale al Padre s’è incarnato in te. E tanti saranno i suoi fratelli peccatori, tanti che Egli dovrà essere chiamato: Gesù, il tuo primogenito.[…]
Quando il buon san Giuseppe ignora ancora il miracolo che nella tua umiltà vorresti nascondere, tu lo lasci al suo pianto, vicino al tabernacolo che vela la divina bellezza del Salvatore. Quanto m’è sempre più caro il tuo eloquente silenzio! Esso è per me un dolce, melodico concerto, che mi dice la grandezza e onnipotenza d’un’anima che non attende altro aiuto che quello dei Cieli…[…]
Vergine piena di grazia, io so bene che a Nazaret vivesti poveramente, senza chiedere nulla di più: né estasi, né rapimenti abbellirono la tua vita, o Regina degli eletti. I poveri, gli umili, son tanti su questa terra; essi possono, senza timore, alzare gli occhi a te. Tu sei l’incomparabile Madre che va con loro per la strada comune, per guidarli al cielo.[…]
(in Poesie, Perché t’amo, Maria, S. Teresa di Gesù Bambino)
Giovanni Marco