Con l’arrivo della bella stagione l’abbazia di Sassovivo ha ripreso il suo ritmo di accoglienza dei tanti pellegrini e ospiti che bussano alla porta. L’assemblea della famiglia Charles  de Foucauld  ha “aperto le danze” e ci ha dato modo nel prepararla di approntare per l’accoglienza molti locali inutilizzati.

Molti sono i gruppi che ci hanno chiesto di essere accolti o per visitare l’abbazia o per sostare in preghiera per un tempo più lungo. L’accoglienza fa parte della vita di servizio in tutte le nostre fraternità. Tenere le porte aperte, ospitare in spirito molto familiare chi arriva, condividere il nostro “Nazaret” con chi lo desidera fa parte del “dna” della Bibbia: Abramo è stato il primo maestro di accoglienza e poi via via nella Scrittura l’ospitalità è stata sempre considerata come carta di riconoscimento del credente. Per frère Charles è uno dei pilastri della vita di Nazaret. E noi speriamo di esserne all’altezza o almeno di non essere poi così male!

Alcuni giorni fa abbiamo avuto la gioia di ospitare l’incontro dei preti della nostra diocesi di Foligno con il vescovo Gualtiero. L’incontro del Vescovo con i suoi preti ed i diaconi dovrebbe essere sempre un momento di profonda comunione, nel quale riscoprire il senso della missione del clero nella Chiesa. Questo non può mai fare a meno di pensarsi come “corpo” e non come singoli che, nelle proprie realtà, esercitano un ministero dissociato da quello degli altri. Non si tratta neppure di un rapporto tra colleghi di lavoro con il loro capo, ma la realizzazione di un sacramento che viene dal Signore risorto e che, senza la dimensione dell’unità con il presbiterio e con il Vescovo, manca di qualche cosa di essenziale.

Così il nostro incontro è iniziato nel modo più simbolico ed efficace possibile, l’adorazione eucaristica conclusasi con la preghiera dell’Ora media, che è parte della liturgia delle ore che ogni prete è chiamato a pregare a nome di tutta la Chiesa e come segno della fedeltà della sposa al suo Sposo.  Dopo una breve pausa caffè nei locali della nostra abbazia è seguita la profonda e ricca riflessione del Vescovo Gualtiero, una vera miniera per la formazione permanente del clero. Non sono mancati vari interventi di risonanza, approfondimento e richieste di chiarimento.

Ci auguriamo che la nostra casa possa essere sempre più un segno concreto di condivisione e di amicizia, per chi riveste un ruolo particolare come quello del Vescovo e dei suoi collaboratori, come anche di chi passa di qui per caso, per chi condivide la nostra fede, per chi ne abbraccia altre o per chi semplicemente vive la sua vita senza un credo particolare. Una Nazaret di accoglienza e di condivisione…

fratel Gabriele