Fratel Gabriele e fratel Piero, con le parrocchie di Borroni, Sterpete e Limiti di Spello, come ogni anno hanno organizzato con gli animatori e i collaboratori un oratorio estivo, con moltissime attivita’ per piu’ di duecento bambini e ragazzi. Ecco il raccoto, dalla viva voce di Gabriele, del “viaggio” a Gerusalemme tenutosi nel corso di questa iniziativa.
Confesso di aver copiato! Ebbene si!
Quest’inverno sfogliando “l’Eco di Terra Santa”, il giornale curato dai frati francescani della Custodia dei luoghi santi, ho letto che un Oratorio del nord aveva proposto ai bambini un pellegrinaggio virtuale a Gerusalemme con aeroporto finto, proiezioni di immagini dei luoghi santi e tante altre iniziative.
…Mi è subito venuta in mente la chiesa di San Bartolomeo qui a Foligno, dove è custodita una riproduzione fedele del Santo Sepolcro fatta edificare nel sec. XVII per coloro che pur desiderando di andare a Gerusalemme non potevano realizzare questo sogno. A questo luogo sono state a suo tempo concesse dalla Chiesa le stesse indulgenze del Sepolcro della risurrezione.
A questo punto è bastata una semplice addizione e insieme agli animatori del nostro Oratorio mi sono deciso a proporre ai bambini questo “pellegrinaggio a Gerusalemme” dalla nostra parrocchia di Sant’Egidio della frazione di Borroni fino alla chiesa di San Bartolomeo tenuta dai frati minori.
Così lo scorso giovedì fuori dalla chiesa si poteva vedere il cekh-in dell’aeroporto con i bambini in fila a ritirare il loro biglietto (un falso d’autore di un biglietto dell’Alitalia, volo: Borroni-Gerusalemme) per poi essere perquisiti dalla security ed accolti in chiesa da una vera hostess e da un parzialmente vero pilota che li accompagnavano al posto.
Riempita la chiesa-aereo (tra bambini animatori e genitori eravamo circa 200) abbiamo letto il vangelo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e dopo una brevissima riflessione sul senso del nostro pellegrinaggio abbiamo ascoltato e veduto la dimostrazione delle operazioni di sicurezza di volo da parte dell’hostess e del pilota (con applauso al momento del rapidissimo gonfiaggio del salvagente).
Poi è iniziato il nostro cammino in quattro tappe.
La prima è stata la parrocchia di Maria Immacolata che abbiamo trasformato nel Cenacolo leggendo il Vangelo dell’ultima cena aiutati anche da una rappresentazione dei bambini.
La seconda è stata un piccolo parco che abbiamo adattato a orto del Getsemani (anche se non c’erano ulivi!!) leggendo il Vangelo dell’agonia di Gesù.
La terza è stata la chiesa di S. Maria in Campis che è stata il nostro Pretorio; abbiamo letto di Gesù davanti a Pilato e anche qui alcuni bambini ci hanno aiutato a focalizzare la scena rappresentandola.
L’ultima tappa è stata evidentemente la chiesa di San Bartolomeo. Mentre sudati e stanchi arrivavamo alla meta verso mezzogiorno e mezza, abbiamo avuto la sorpresa (anche se stimolata da un invito) della visita del nostro Vescovo Gualtiero. Entrati in chiesa abbiamo letto il Vangelo della sepoltura e della risurrezione di Gesù, poi abbiamo lasciato la parola al nostro Vescovo e di seguito a fra Giuseppe che ci ha spiegato il significato del luogo nel quale ci trovavamo che riproduce il Santo Sepolcro fedelmente. Dopo la benedizione del Vescovo bambini e genitori sono finalmente entrati nel luogo Santo, meta del nostro pellegrinaggio.
Il pranzo al sacco negli spazi all’aperto del convento ha poi concluso la giornata.
Immediatamente con alcuni animatori è emerso l’entusiasmo per questa esperienza, raccolto dai visi e dalle parole dei bambini e dei genitori. Eppure, ci dicevamo, è stata semplicemente una scarpinata con delle tappe nelle quali si pregava! Nulla a che fare con una gita a Mirabilandia! Questo ci ha confermato la validità dell’antica intuizione di San Filippo Neri che con il pellegrinaggio alle sette chiese riusciva a distogliere tantissimi ragazzi dai bagordi del carnevale. Siamo stati così incoraggiati a proseguire l’Oratorio in questo stile chiaramente “cristiano”…dunque continuiamo a dire: NON CHIAMATEMI CAMPUS!
fratel Gabriele