Mi chiamo Khaled, sono di Nazaret, ho venticinque anni. Inizialmente non conoscevo la comunità di Charles de Foucuald e non sapevo nulla di lui finché una volta non fui invitato all’adorazione organizzata dalla Legio Mariae. Non sapevo dove fosse il luogo e con chi avrei pregato; fu la prima volta che incontrai la comunità dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas e la prima volta che entrai nella chiesa di fr. Charles a Nazaret.



Dopo la preghiera ci fu, come di consueto, un breve rinfresco. In quel momento iniziai a parlare con i fratelli e conobbi fratel Marco. In seguito fui invitato alla preghiera di Taizè, che si svolge una volta al mese. In quel momento conobbi meglio fratel Marco e tutta la comunità. Mi piaceva molto la fraternità e specialmente la chiesa così piccola, raccolta e silenziosa. Andai più volte nella cappella per pregare in solitudine e l’amicizia con Alvaro, Paolo, Jonathan e Marco cresceva. Inoltre alcune volte sono stato invitato per cenare insieme ed ho iniziato a sentirmi uno della comunità, un amico, uno di famiglia.

Sono venuto in Italia per la prima volta in occasione di Agorà, un incontro organizzato per i giovani di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e oltre. Al termine di questo incontro mi sono spostato da Loreto a Sassovivo per incontrare fratel Marco e tutti i fratelli che ancora non conoscevo. Sono venuto in questo luogo stupendo e mai avevo pensato che potesse esistere un posto talmente bello e caratterizzato dalla natura così attraente. Sono arrivato qui nel giorno della festa della Santa Croce e sono stato accolto dalla comunità in maniera eccellente. Mi piace molto come vivono i fratelli e mi sono sentito come parte di una famiglia che vive insieme, nella collaborazione, in spirito di felicità e nel sorriso. Forse proprio perché non sono molti puoi sentire lo spirito di speranza e di amore che c’è tra loro. Gettando lo sguardo nella preghiera si respira un dialogo: ognuno parla e condivide ciò che legge nel Vangelo e io sono stato molto felice di conoscere questa comunità e sapere come vive e scoprire la sua spiritualità. Voglio dire il mio “grazie” a Gian Carlo, che è il responsabile della comunità, e dire “grazie” a tutti quelli che mi hanno ospitato in modo così gentile in questa casa e anche a tutti i fratelli e a tutti coloro che ho incontrato qui.

Khaled Abu Sini