Nei giorni scorsi abbiamo avuto, io in particolare, la piacevolissima visita di un piccolo gruppo di amici dalla città nella quale ho vissuto: La Spezia. Un pellegrinaggio orante, nato dal desiderio di don Maurizio e don Orazio ed allargato a pochissimi “privilegiati” amici: nove in tutto.



Potremmo definire questo viaggio un pellegrinaggio-lampo, perché i giorni liberi per muoversi erano davvero pochi: dal 26 al 31, con il rientro previsto già per la Messa del Te Deum, nelle rispettive parrocchie. Così, l’arrivo in Israele è stato di quelli “shock”, alle 2 del mattino, per arrivare attorno alle 5 nella città di Gesù, Nazaret. Ed è qui che li ho accolti, in una via Paolo VI deserta dentro una città che ancora doveva svegliarsi; scendevano dalla basilica e si dirigevano verso la nostra piccola casa.

Qui una colazione calda e una stanza per potersi riposare un poco e riprendersi. Con la Messa nella fraternità, nel contesto della calorosa accoglienza di Paolo e Alvaro, è iniziato il pellegrinaggio dei nostri amici.

I giorni disponibili per la visita di Nazaret erano due, praticamente uno e mezzo. Così la mattinata è stata segnata da un itinerario intenso, ma piacevole, tra i luoghi santi. Particolarmente apprezzata, la visita alla “tomba del Giusto”, una meta alla quale, purtroppo, non tutti i pellegrinaggi possono arrivare.

Nel programma non era previsto il lago, ma grazie ad una decisione “last-minute”, è stato possibile noleggiare un auto e recarsi il giorno successivo sul lago di Tiberiade. Una giornata splendida, con un sole caldo, primaverile, ci ha accolti. Indimenticabile la messa al monte delle beatitudini, nei pressi del nostro eremo, con un magnifico clima di silenzio e di preghiera. In diversi ci hanno invidiato quel luogo di pace e, alcuni, si sono idealmente prenotati per qualche giorno di ritiro.

La due giorni spezzina è stata veloce, quasi fulminea, ma è stata l’occasione per conoscere nuovi amici e ritrovarne alcuni più “antichi”.. Nonostante la mia difficoltà a ricordare i nomi (cosa che i nostri pellegrini hanno potuto sperimentare ampiamente), questi nove volti e nomi, insieme a molti altri, li porterò con particolare affetto nel cuore: Orazio, Maurizio, Giulia, Daniela, Ilaria, Luca, Monica, Anna, Manrico.

fratel Marco