Anche in questo santo Natale, al Goleto, la pluriennale tradizione del presepio è stata rispettata. Nella cappella funeraria è stata infatti raffigurata la Natività. Della realizzazione se ne è occupata, come sempre, Maria Antonietta, aiutata da alcuni amici ed amiche, che si è lasciata ispirare dal versetto evangelico Mt 5,14 «Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte».
Una piacevole sorpresa è stata quella di trovare un riferimento alla pericope evangelica in cui è contenuto questo versetto nella lettera apostolica «Porta fidei» di Benedetto XVI. «E’ la fede in Gesù Cristo che opera mediante la carità – scrive il papa – che fa essere la Chiesa la città sul monte che illumina ogni donna ed ogni uomo che ricerca la verità sulla propria vita». E’ infine indicata la «Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e il Pane della Vita» come nutrimento sicuro della fede e dell’amore. Uno scritto posto all’ingresso della cappella invita il visitatore a lasciarsi illuminare da questa parola nella contemplazione del bel presepe,in cui è inserita proprio una città costruita su una montagna fatta di lenzuoli dipinti sostenuti da uno scheletro metallico. Altro simbolo molto forte è il Bambino adagiato in quello che anticamente fu un sepolcro e successivamente venne usato come mangiatoia per gli animali. Gesù anche nella rappresentazione del presepe è quindi adagiato in una mangiatoia e in una tomba dalla quale uscirà il giorno di Pasqua.
fratel Roberto
E’ vero Roberto, un grazie particolare va a Maria Antonietta che adagiando Gesù nella tomba, ha saputo cogliere, in questa nuova rappresentazione del presepe, l’essenzialità dell’unico Mistero. Ho ringraziato Maria Antonietta di persona e oggi mi ripeto volentieri invitando, quanti possono, a non perdere l’occasione di entrare in questo bellissimo presepe.
un abbraccio a tutti
ester
cara Maria Antonietta anche quest’anno il tuo presepe è bellissimo,il luogo aiuta il tuo estro
ma tu sei molto attenta ai dettagli, complimenti.
un caro saluto a tutti
loretta