L’assemblea internazionale della famiglia spirituale Charles de Foucauld, che riunisce i responsabili delle varie comunità religiose, congregazioni e gruppi che si richiamano al messaggio del fratello universale, si è riunita dal 1 al 7 aprile presso l’ex-seminario di Viviers, oggi casa di servizi ed accoglienza diocesana, all’interno della quale vive ed opera una fraternità delle Discepole del Vangelo.


Il rigidissimo clima continentale non ha raffreddato l’impegno e la volontà dei partecipanti che nella settimana trascorsa hanno vissuto un periodo di grande condivisione, di comunione (e lavoro!) tra fratelli e sorelle di nazionalità diverse (Francia, Belgio, Italia, Germania, Spagna, Canada, Vietnam, rep. Centrafricana) proprio nel luogo dove frère Charles venne ordinato presbitero nel 1901.

Il tema guida degli incontri è stato quello della meditazione del Vangelo alla scuola di Charles de Foucauld ed in particolare la giornata di martedì è stata dominata da un intenso confronto sul rapporto specifico dei gruppi della famiglia spirituale con la Parola di Dio e sulle modalità della lectio divina. E’ emerso che la Parola non è per noi una conoscenza intellettuale né culturale, ma motivo di conversione e di traduzione in vita reale degli insegnamenti e degli esempi di Gesù. Anche là dove non si può proclamare il Vangelo apertamente si può tuttavia testimoniarlo e quindi a maggior ragione la Scrittura diventa stimolo alla conversione.

Una modalità particolare, ma che vale per tutti, è quella di leggere la vita personale e di chi ci sta vicino alla luce della Parola ed è una grande gioia scoprire che lo Spirito molte volte ci precede. In ogni caso valgono le sollecitazioni del nostro fratello Charles: “non si può dare ciò che non si ha”; “leggere e rileggere, meditare e rimeditare il vangelo”.

Grazie alla relazione di Antonella (Discepole del Vangelo) scopriamo sorprendentemente come Charles, uomo di estrema precisione, cambi metodo di lectio o ne porti avanti di differenti contemporaneamente: è una persona libera, è una persona attratta dall’Amore. Il suo rapporto con la Parola è un progetto di crescita personale e di annuncio del Beneamato. Egli stesso cita S. Agostino: “per amore si chiede, per amore si cerca, per amore si bussa, per amore si arriva alla rivelazione ed infine è per amore che si dimora in quello che ci è stato rivelato”.

La sede di Viviers, oltre alla possibilità di affrontare l’argomento principale, ha permesso di prendere visione e toccare con mano i documenti dell’archivio della postulazione esposti e descritti magistralmente dallo storico Pierre Sourisseau: direi che è emozionante osservare da vicino il lavoro svolto da frère Charles ed a colpire sono soprattutto la quantità e la calligrafia ordinata e minuta.

Non poteva mancare la visita all’abbazia di Notre Dame des Neiges a 1100 metri di altitudine, dove abbiamo passato un’intera giornata di fraternità cominciata con la Messa e continuata con la presenza dell’abate che ci ha anche fatto da guida mostrandoci in particolare sia la sala dedicata a frère Charles che conserva alcuni suoi oggetti sia la cappella a lui intitolata, vero e proprio luogo di ritiro e preghiera.

Nella seconda metà della settimana mgr. Claude Rault ha proposto una meditazione dettagliata sulla comunione della preghiera cristiana in regioni islamiche frutto anche della sua esperienza come “vescovo nel deserto, sua cattedrale”.

Prima delle ultime riunioni di carattere più istituzionale una serata è stata dedicata agli aggiornamenti purtroppo affatto positivi della situazione politico-economico-sociali delle regioni dell’Africa centrale; inoltre nel percorso dei lavori è stata graditissima la visita del vescovo di Viviers François Blondel.

Sabato sera la ciliegina sulla torta: una festa vissuta all’insegna dell’improvvisazione artistica, del sorriso e della semplicità…semplicità, quell’essenzialità sintetizzabile con un “torniamo al Vangelo”!

Fratel Giovanni Marco