Qualche mattina fa ad un olivo sul terrazzo del Goleto si è radunato uno sciame di api. E’ stato uno spettacolo impressionante: migliaia di api che formavano come un grande grappolo di uva. A goderne c’erano con me Paolo Maria e Giovanni, che oltre ad essere un caro amico è anche colui che ci aiuta con il giardino.
Giovanni che conosceva meglio di noi le abitudini di questo insetto ci assicurò che dopo alcune ore le api sarebbero ripartite. E così è stato! Questo fatto mi fece però ricordare che l’ape è un simbolo importante per il cristianesimo e così, dopo una breve ricerca, ho scoperto che l’ape è un simbolo di Cristo stesso: il miele che produce ricorda la sua misericordia, mentre il pungiglione la sua giustizia. La dolcezza del miele è inoltre immagine dell’eloquenza dei predicatori. Giovanni Crisostomo è, ad esempio, chiamato bocca d’oro per la dolcezza della sua parola. La loro laboriosità è invece immagine dell’attività dei monaci e delle monache, e l’alveare delle celle del monastero. S Bernardo da Chiaravalle la paragona allo Spirito Santo, forse perché ricava il cibo dal profumo dei fiori e diventa così figura della purezza. Una credenza popolare infine riteneva che le api traessero la prole dai fiori senza bisogno di accoppiarsi e per questo motivo le paragonò alla Vergine Maria. A questo punto l’ape potrebbe diventare immagine della vita di Nazareth, esistenza quotidiana di lavoro, condotta insieme agli altri uomini e donne, che profuma delle virtù evangeliche, e per questo diventa una vita dolce come il miele.
fratel Roberto
Muy buena reflexión Hermano Roberto, que el Señor le bendiga.
Bellissima riflessione!!!
Un grazie anche all’albero d’ulivo che le ha opsitate, albero a me caro,
oltre a ricordarmi il “giardino del Getsemani”.