In questi giorni di pace a Sassovivo sto leggendo la tesi di dottorato di Oswaldo, nonostante sia ancora sotto embargo perchè non discussa. Ma apparte questo, devo dire che mi mette in crisi questo confronto con frere Charles e Renè Voillaume ed il loro approfondimento più esistenziale che speculativo su “Nazaret”. Ebbene si, pochi giorni fa ho provato a buttare giù due righe su Nazaret in parrocchia proprio perchè tentavo di fondare il mio esser piccolo fratello in questo particolare habitat! Non mi sembra di sentire il bisogno di “giustificare” la mia vita…oppure potrebbe essere proprio così, ma fatico ad ammetterlo! In effetti diverse volte ho chiesto a fratel GianCarlo se sono un piccolo fratello vero. La risposta è sempre la stessa: “a causa di Gesù e del Vangelo”…
se quello che fai è per questo allora sei un piccolo fratello. Del resto Renè Voillaume scrisse (non ricordo dove, ma l’ho ricopiato dietro ad un santino che tengo nella bibbia) che il rapporto con Gesù è tutta la vita di un piccolo fratello, così come è stato tutta la vita di frere Charles. Non importa dove vivi, importa questo legame vitale, non è dal fatto di vivere in una baracca, dall’avere i pantaloni rotti (quelli ce li ho!), o da chissà quale fatto esterno che ti puoi fregiare del titolo di piccolo fratello (titolo poi che esprime più un desiderio che un possesso, ci tengo a specificarlo). In questo senso mi ha aiutato molto un incontro a Nazaret con uno dei primi piccoli fratelli di Gesù, che aveva conosciuto la vita monastica di El-Abiod e poi il passaggio alle fraternità operaie: cambio esteriore radicale, ma tenuto assieme dall’amore per Gesù. Erano gli stessi piccoli fratelli di Gesù in monastero o tra gli operai di una fabbrica. Allora, dopo tutto questo “cappello”, la mia domanda iniziale quasi crolla e la vera domanda da pormi riguarda il mio rapporto con Gesù. Nazaret è l’ambiente in cui uno vive ed è in tutto il mondo, Gesù ne ha scelto uno particolare perchè è l’amore che è particolare e solo amando qualcuno puoi pretendere di dire che ami tutti. Gesù lo ha fatto a Nazaret, poi con gli apostoli ed il gruppo di discepoli e discepole che gli orbitavano attorno, Frere Charles lo ha fatto con i Tuareg. A Nazaret Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi accettando la limitazione umana di poter nascere solo in un posto e di poter amare al massimo alcune centinaia di persone (che sono quelle che possono veramente entrare nella memoria e nel cuore di un uomo). Per ogni uomo c’è il suo Nazaret geografico e storico…la differenza è nel viverlo come Gesù o meno. Allora è su questo piano che mi devo chiedere se sono o meno un piccolo fratello. La risposta è: spero.
Fratel Gabriele