Abramo6Ogni anno di questi tempi l’Oratorio estivo fa da padrone nelle attività delle nostre parrocchie. Cerchiamo di fare una proposta che ruoti attorno all’esistenza di un santo o di un personaggio biblico e così in quest’anno della fede abbiamo scelto chi della fede è padre secondo la Storia della salvezza: Abramo assieme alla sua sposa Sara.

Ogni giorno c’è un tema che parte dalla vita del personaggio in questione e su questo tema ruota il momento di preghiera col quale inizia la mattinata e le attività dei gruppi. Durante l’Oratorio proponiamo due uscite: una è il pellegrinaggio delle Sette Chiese (adattato a Foligno ovviamente), l’altra quest’anno ci ha condotti alla visita della Moschea di Roma e delle catacombe di Priscilla. Obiettivo di questa seconda gita il conoscere un po’ i musulmani che sono come noi figli di Abramo, e la conoscenza dell’esperienza di fede dei cristiani dei primi secoli. Questa visita è stata ovviamente molto particolare! All’inizio qualche genitore era un po’ perplesso, altri addirittura spaventati, forse qualcuno non è venuto proprio per questi motivi, c

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omunque fin dall’inizio della visita alla Moschea le nostre guide si sono mostrate molto aperte, simpatiche in particolare con i bambini, e alla ricerca di un dialogo profondo ed autentico. Tutti siamo rimasti favorevolmente impressionati. La scoperta della Moschea e delle particolarità di questo edificio, la scoperta delle tante cose che rendono vicine le nostre fedi, il sentirci rispettati come cristiani in visita al luogo sacro per i Mussulmani, ci ha dato tanta pace e voglia di proseguire sulla strada del dialogo.

Se finisse qui ciò che sto scrivendo, si potrebbe pensare a chissà quale fenomeno educativo…invece ecco intervenire “la forbice”. È si!! Bisogna ammettere che c’è un grande scarto tra la proposta e la realtà! Io non smetto di illudermi nel fare una proposta altina o almeno nettamente religiosa, abbandonando favolette e libri di avventura per centrare l’obiettivo di leggere le Scritture e la vita dei Santi senza tanti filtri. Ma devo constatare che la realtà è ben distante dai desideri delle proposte fatte. Da cosa è determinata questa forbice?

Primo livello che considero è quello dei genitori. E non lo faccio in tono polemico…semplicemente realistico. Spesso l’Oratorio è visto come servizio di baby sitting da parte delle famiglie. L’esigenza che porta molti genitori a mandare i figli all’Oratorio è spesso di carattere molto concreto e poco spirituale. Così, per fare solo un esempio è lo stesso se mio figlio un giorno manca perché và dal nonno o in piscina, la continuità dell’esperienza non è sentita come importante, mentre per chi fa la proposta è fondamentale.

Poi c’è il livello degli animatori che sono per la quasi totalità adolescenti e quindi encomiabili quanto a buona volontà e disponibilità, ma non caricabili di pesi che non possono né debbono portare. Per questo voglio che si chiamino animatori e non certo educatori. Del resto anch’io riguardo a me stesso rifiuto la parola educatore e preferisco quella di animatore, perché non pretendo certo di educare nessuno…se poi da quello che si propone qualcuno cresce anche nella fede e in umanità…ben venga. Non posso essere presuntuoso riguardo alla proposta, devo rassegnarmi all’evidenza di essere quello che don Milani definiva: “pretuccio da ricreatorio”.

Infine c’è il livello dei bambini e ragazzi che è un mondo veramente variegato e fantasioso che accoglie la proposta attraverso “filtri” molto vari.

Su questi tre livelli la forbice apre più o meno le sue lame e la proposta arriva in modo diverso. Comunque tutti questi non sono certo motivi per rinunciare all’esperienza dell’Oratorio, solo è importante avere la consapevolezza che esistono e non farsi troppe illusioni ricordandoci del resto le parole di Gesù: “Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc 17,10).

fratel Gabriele

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