Nel preciso istante in cui scrivo questo articolo sono accompagnato dalle note dell’Imam che canta il Corano e prega assieme ai suoi fratelli mussulmani.

Siamo nel pieno del mese di Ramadan, forse il tempo più importante dell’anno per la vita di questi nostri fratelli.

L’osservanza del Ramadan è uno dei cinque pilastri dell’Islam e costituisce uno di quei precetti che non si possono nè si devono tralasciare se si vuole essere credenti.

Uno degli elementi essenziali di questo tempo è quello del digiuno: dall’alba al tramonto i fedeli sono invitati ad astenersi da cibo, bevande, fumo, ecc. e ci sentiamo particolarmente vicini a questi nostri fratelli, considerando il clima torrido in cui stiamo vivendo e nel quale sono chiamati a continuare le loro occupazioni quotidiane, sotto il sole e il caldo.

Il mese del Ramadan, come ci spiegava un nostro amico mussulmano, è pure il tempo in cui riscoprire il valore delle cose ed in particolare il valore del creato. Rinunciare ad un bene preziosissimo come l’acqua, durante il giorno, per un mese intero (quest’anno quello di agosto), ti conduce a riscoprirne il valore, perchè, mai come quando manca, se ne apprezza l’indispensabilità.

Questo tempo prezioso, è inoltre un periodo in cui riscoprire il senso della preghiera e della carità, e nel quale si è chiamati a rivolgere il cuore verso i poveri.

“Ramadn Karim” è l’espressione che maggiormente ritorna in questi giorni: Ramadan generoso! È l’augurio che si scambiano i mussulmani tra loro, ma che anche noi rivolgiamo a tutti i nostri amici che lo sono.

È particolarmente in questo mese che sentiamo vicina la loro presenza. Alcuni vengono a trovarci, per condividere con noi la festa ed i dolci tipici: è il caso del nipote di Sophe, un uomo che per anni ha vissuto prima accanto alle Piccole Sorelle e poi a noi, offrendoci la sua amicizia ed il suo aiuto e che ha trasmesso a tutta la sua famiglia l’affetto per la nostra fraternità. Anche noi cerchiamo di farci loro vicini, andandoli a trovare per augurare loro appunto un generoso Ramadan.

Sono piccoli segni di condivisione e di convivenza, che, se certamente non possono risolvere gli enormi problemi che, anche a motivo della fede, sorgono da queste parti, certamente possono essere un piccolissimo seme di fraternità e di speranza.

fratel Marco