SAM_4694-1In questo giorno di San Matteo, abbiamo avuto la gioia di celebrare l’Eucaristia del mattino assieme al nostro Vescovo Gualtiero e a cinque Vescovi della Chiesa Maronita del Medio Oriente.


Questa presenza è speciale, ma come sapete non è strana; ha radici antiche che addirittura risalgono alla presenza di eremiti provenienti dalla “Grande Siria” in Umbria, attestata già nel IV secolo. Questi eremiti mediorientali sono stati alle radici della nascita della comunità monastica e dell’Abbazia di Sassovivo. Alla fine del XII secolo venne donata all’Abbazia la reliquia della testa di San Marone proprio in virtù di questo legame. E questa stessa reliquia, restituita alla Chiesa del Libano nel 2000 dall’allora Vescovo di Foligno Arduino, ha fatto sì che questo rapporto si intensificasse con una serie di visite reciproche.

IMG_5653-2Così era impensabile che il nostro amico Vescovo di Batroun in Libano, Mounir, non mettesse in programma un passaggio a Sassovivo, dato che si trovava in questi giorni a Roma per degli incontri in Vaticano. Assieme a lui altri quattro Vescovi della Chiesa Maronita hanno voluto visitare la nostra meravigliosa Abbazia che per quasi un millennio ha custodito la preziosa reliquia della testa del Santo Marone, fondatore della loro comunità cristiana.

La sottolineatura nei loro saluti è andata inevitabilmente sul tema della pace in Medio Oriente e sul sostegno della preghiera che hanno visto da parte di tutto il mondo grazie all’invito di papa Francesco. Il nostro Vescovo Gualtiero invece ha insistito nella sua omelia sul tema della misericordia di Dio che in questo giorno di San Matteo è nel cuore della pagina evangelica della chiamata del pubblicano; pagina cara al nostro amato papa Francesco che ha tratto il suo motto proprio da questa pagina, in particolare dal versetto 13 del capitolo 9: “Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”. Questa misericordia è all’origine della chiamata, è lo sguardo d’amore di Gesù che si posa su Matteo e al quale lui è chiamato a rispondere.

Ringraziamo il Signore per questa “indigestione” di Vescovi che abbiamo fatto oggi, che apre il cuore al mondo intero con i suoi dolori, le sue particolarità, le sue bellezze e ci fa contemplare la Chiesa che partecipa di tutto questo portando la Speranza che viene dalla Fede nel Signore Gesù.

fratel Gabriele

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