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Dopo articoli impegnativi di e su personaggi divenuti illustri torniamo a raccontare qualche pennellata di vita quotidiana. Un tempo di «detente» come si ama dire in fraternità. Non ci crederete ma in tutta Nazaret e dintorni non si trovano cuscini adatti a rinnovare quelli ormai vecchi della nostra cappella.

La caccia ai cuscini è stato dunque il motivo per una gita «fuori porta» in quel di Nablus, in zone meno contaminate dai prodotti in serie, dove si può ancora trovare qualche artigiano capace di confezionare cuscini ad hoc in meno di due ore.

È stato solo un pretesto per prenderci un po’ di tempo per noi e per farci una piccola escursione in una città della Samaria molto amata. Come sempre porto con me la macchina fotografica perché non mi stanco mai di provare a contemplare quei luoghi e quegli uomini e donne che da alcuni anni mi sono divenuti cari.

Ho tentato di soffermarmi sui volti, assieme ad alcuni scorci, tentando di rappresentarne i pensieri e le emozioni. Evidentemente non sono un fotografo provetto però, ad escursione fatta, mi ha colpito la serietà degli sguardi, la mancanza di sorrisi. E dire che li ho cercati, senza trovarli, se non in alcuni bambini, difficili da immobilizzare senza eccessive sfocature, neppure nelle foto.

Da dove tanta «serietà»? È il riflesso di una vita divenuta poco vivibile? È solo un caso? Siamo un po’ tutti così nella nostra vita ordinaria?

Domande che rimangono aperte anche in me, soprattutto in questo tempo forte di conversione… Sarà che dobbiamo riscoprire la bellezza della nostra quotidianità per tornare a sorriderle?

fratel Marco

Fatica...