Se sentite delle urla di bambini provenire dall’Abbazia di Sassovivo, prima di chiamare il telefono azzurro provate a vedere se non ci sia il gruppo delle famiglie delle nostre parrocchie folignati da quelle parti.
Uno sparuto gruppetto di famiglie infatti si incontrano una domenica al mese presso l’Abbazia per vivere insieme un pomeriggio di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera. L’ultimo fine settimana (anche se odio questo modo di chiamare il sabato e la domenica perchè questa è il primo giorno della settimana) di agosto abbiamo iniziato con una due giorni di ritiro gli incontri di quest’anno pastorale dopo la pausa estiva.
Sono tre anni che ci incontriamo mensilmente iniziando gli incontri con una riflessione biblica e poi con tempo di silenzio, confronto di coppia e comunitario…mentre i bambini sono affidati a delle baby sitter che cercano di “contenerli” nella loro vivacità.
Puntare sulle famiglie per l’annuncio del Vangelo è fondamentale…creare un punto di incontro e offrire spazi e tempi di silenzio, confronto con la Parola di Dio è altrettanto importante…far si che la nostra fraternità di Sassovivo diventi tutto ciò, per noi è una gioia. Condividere i nostri momenti di preghiera con queste famiglie come è avvenuto in questo sabato e domenica (primi e secondi vespri della domenica, veglia della risurrezione, Eucaristia domenicale) è bello e ci fa sentire di essere evangelizzatori come Comunità.
Quest’anno abbiamo scelto di orientare il nostro cammino intorno alle coppie della Bibbia. Così abbiamo caratterizzato il nostro primo incontro intorno ad Adamo ed Eva.
Quanto hanno da dire a tutti noi. Quanto aprire le orecchie alla Parola di Dio ti fa scoprire che anche dietro ad una storia che sembra una favoletta c’è nascosto il senso della famiglia nella creazione, la vocazione nuziale di realizzare l’immagine di Dio nella complementarietà della coppia.
Dopo la meditazione iniziale è seguito un tempo di silenzio e poi di dialogo di coppia. Sembra una cosa scontata e facile, ma tutti hanno reso grazie per quel tempo di silenzio e poi di incontro come coppia. Nella routine quotidiana si rischia di perdere queste possibilità e trovare tempo e luogo (meglio di un’antichissima abbazia popolata da una comunità religiosa cosa c’è?) adatti è una vera grazia (almeno così mi sono sentito dire).
Mi viene sempre in mente, quando vedo queste famiglie nell’affanno quotidiano: lavoro, figli, problemi vari ed eventuali; che veramente la lotta è dura e che se non te lo imponi certe cose sacrosante come il dialogo tra marito e moglie saltano. Parlo bene, visto che non sono sposato, però in fondo credo che anche per noi religiosi sia lo stesso. Se non ci “imponiamo” momenti di confronto come la revisione di vita o altri incontri di condivisione, rischiano di restare sommersi tra le tante cose da fare (le spine nelle quali cade il seme della parabola di Gesù) e saltare. E se comincia a saltare questo incontrarsi per parlare si intaccano le fondamenta della vita comune con i possibili disastri che ne seguono.
Insomma rendiamo grazie insieme al Signore che fa di tutto per sentirci fare “sinfonia” ed è contento di essere tra noi non appena ci troviamo insieme nel Suo nome.
fratel Gabriele