In molte occasioni abbiamo detto che l’ideale della vita quotidiana sarebbe vivere in modo straordinario l’ordinario della vita. Per certi versi è vero che la quotidianità non presenta delle grandi novità, spesso però dipende dalla nostra capacità di vedere il grande anche nel piccolo. In questo gli israeliti dell’Antico Testamento erano bravissimi: gli eventi di solito venivano ingranditi e i numeri gonfiati. Lo dobbiamo ammettere, ci battono alla grande. Quando vediamo pochi anziani alla messa feriale, diciamo semplicemente che c’erano “quattro gatti” e non pensiamo mai che sono i “delegati della preghiera” di un’intera comunità parrocchiale!
Ebbene, la breve introduzione serve come a un “antipasto” per annunciare tre eventi importanti che abbiamo vissuto recentemente. Innanzi tutto, ma solo per ordine di età, abbiamo festeggiato il 90° compleanno di Liliana Carretto, “la Nonna” come qualcuno l’ha ribattezzata da qualche anno. Per chi non la conoscesse, Liliana è la sorella di fratel Carlo Carretto, l’unica rimasta di quella famiglia di santi: due genitori santi, un fratello vescovo, due sorelle salesiane e un piccolo fratello. L’ultima rimasta della famiglia Carretto proprio perché la più piccola. Lo stesso fratel Carlo ha scritto: «Tanti anni dopo nasce Liliana che doveva rimpiazzare le sorelle e svolgere una sua vocazione personale che è tutto un poema di bontà da parte del Signore» (Innamorato di Dio, 33).
Liliana, l’unica sposata, è rimasta vedova da molti anni, da quando il marito Mario l’ha preceduta in paradiso, e da allora la Nonna fa parte della nostra famiglia, come si usa dire. Chi arrivasse a quel traguardo con la lucidità e salute di Liliana potrebbe tranquillamente dare appuntamento agli amici per il centenario!
Altri due avvenimenti degni di una speciale sottolineatura sono le nozze d’oro di Marita e Paolo, sorella e cognato di fratel Gian Carlo. In questi nostri tempi, piuttosto “difficili” a proposito del sacramento del matrimonio, chi arriva al 50° dovrebbe ricevere per acclamazione di popolo la richiesta di un «santo subito»!
E poi c’è stato il primo anniversario del transito di un nostro carissimo amico, Gianpiero, di quest’ultimo potremo benissimo affermare con il Salmista: «ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa» (55,15). Il “patriarca”, come lo chiamavamo con tanto affetto, ci ha lasciato in eredità la preziosa amicizia di Manuela e della sua intera famiglia.
Per abbracciare insieme queste tre donne forti, mi sembra che la cosa migliore da fare sia lasciare la parola a Carlo Carretto:
Quando ero ragazzo e sentivo, e come, le ragazze comunicare agli altri i loro sogni dicendo: “Oh come vorrei essere nato uomo!”, mi era facile avvertire in me come una certa compiacenza segreta. Tu sei stato fortunato, sei un uomo!
Ora non è più la stessa cosa… E per tanti motivi… Ve ne confesso uno solo che è nato nel più profondo del mio profondo. Avverto che la donna è migliore di me.
Nel cammino verso Dio, che è l’unica cosa che mi interessa, la sento sempre un piccolo passo avanti a me. Nell’umiltà più umile, nella pazienza più forte, nella carità più vera.
Non sono geloso di natura, ma mi è facile vedere che Dio guarda la donna con predilezione e mi dice quasi sempre: vedi e impara.
Non vorrei che pensaste che sto facendo un complimento alle donne o peggio del sentimentalismo. Credo di dare una testimonianza alla verità, e al di là della stessa virtù personale di ogni donna. Nel cammino verso Dio la donna è facilitata. Non per nulla sono le donne le più disponibili al problema religioso. E non è per la loro debolezza. È perché sono fatte meglio. È perché Dio, pensando alla creazione, l’ha pensata al femminile.
Come deve essere caro a Dio “l’abbandono” della donna nell’amore e nelle cose più grandi di lei! Come deve prediligere il suo silenzio, aperto a Colui che viene!
Non per nulla Maria di Nazaret è la più grande di tutte e di tutti ed è l’esempio per tutte e per tutti (Ho cercato e ho trovato, 77-78).
fratel Oswaldo jc
Auguri carissimi alle tre donne e un pensiero e una preghiera a chi è già in paradiso.
Davvero molto bello! Grazie, Oswaldo, per il ricordo carico d’affetto e anche perchè con i tuoi scritti ci aiuti veramente a vedere il “grande nel piccolo”…
Grazie dello scritto così caldo e vero e delle belle foto di amici che da tanto tempo non vedo e i cui volti mi hanno fatto sobbalzare il cuore di gioia, di ammirazione e ho affidato tutti al Signore