DSC_0141Con questo titolo, che può apparire un po’ esagerato, si è tenuto in Francia nella prima settimana di agosto un grande festival, organizzato dalla comunità di Chemin Neuf. Alcuni mesi or sono il parroco della parrocchia latina mi ha domandato la disponibilità di accompagnare un gruppo di giovani nazaretani a questa iniziativa estiva.

Un segno di attenzione e di fraternità che abbiamo accolto con grande gioia, riconoscenti per questo ulteriore passo verso l’inserimento nella vita della città di Nazaret e della sua Chiesa locale. Assieme all’accoglienza dei gruppi di pellegrini, per altro molto impegnativa in queste settimane e della quale ci ha così bene raccontato il nostro fratel Jonathan, il festival è stato il periodo-culmine delle nostre attività estive.

Così il primo di agosto alle 4 del mattino siamo partiti, io con un accompagnatore laico della parrocchia (Camil) e con un gruppo di dodici giovani. Il gruppo si è mostrato subito molto accogliente nei miei confronti e in diverse occasioni ho potuto godere della loro attenta accoglienza attraverso piccoli ma significativi gesti.

DSC_0016Il viaggio è stato piuttosto lungo, con il cambio di aereo ad Amman e lo scalo tecnico a Zurigo. La destinazione era Ginevra, per poi spostarci in pulmino verso l’antica abbazia di Hautecombe, sul lago di Bourget nella Savoia francese. Si tratta di un monastero cistercense, da alcuni decenni passato alla comunità di Chemin Neuf che tutt’ora lo abita. L’abbazia è stata per alcuni secoli un mausoleo per la sepoltura della famiglia reale dei Savoia e conserva la memoria di alcuni suoi importanti membri.

Lo spazio verde che circonda il complesso del monastero lo rende particolarmente adatto ad ospitare il festival che ogni anno viene organizzato dalla comunità. Il titolo di questo campo estivo è stato appunto “Welcome to Paradise” (benvenuti in paradiso) con il motto ricorrente: “Share the Joy” (condividi la gioia). Le giornate erano strutturate in momenti di riflessione, tempi per lo sport e un consistente spazio dedicato alla preghiera in molteplici forme, dall’Eucaristia comune all’adorazione eucaristica personale, dalle serate di “lode” alla via crucis e alla veglia della riconciliazione. Ai preti presenti era richiesta in particolar modo la disponibilità per il sacramento della riconciliazione nelle diverse lingue nelle quali ciascun sacerdote poteva ascoltare la confessione dei giovani.

DSC_0417Dalle prime battute la comunità si è rivelata molto accogliente nei confronti dei giovani di Nazaret, considerando la loro presenza come un dono speciale del Signore per questa occasione. A più riprese nell’edizione del 2014 avevano pregato per i cristiani del Medio Oriente e la partecipazione dei giovani di Terra Santa, assieme a quella dei giovani libanesi, è stata letta come una sorta di “risposta” da parte del Signore alla loro orazione. L’incontro tra queste due nazionalità è stato d’altra parte molto toccante in quanto agli israeliani, anche se arabi, non è concesso di potersi recare in Libano. La comune radice araba e questa opportunità così unica ha contribuito a creare da subito un legame di intesa e amicizia tra i giovani di questi due paesi.

Uno dei momenti più significativi è stato senza dubbio la via crucis accompagnata dalla meditazione di alcuni giovani a partire dall’esperienza quotidiana, custodendo allo stesso tempo un’attenzione particolare ai grandi problemi di questo mondo. In una delle stazioni abbiamo ascoltato la testimonianza di due ragazze, una ucraina e l’altra russa, che all’interno dello stesso festival hanno dovuto superare le reciproche diffidenze e i mutui pregiudizi per potersi incontrare e pregare insieme per la riconciliazione tra i due popoli.

Incontrando religiosi, sacerdoti e laici di diversi paesi ho potuto riscontrare pure una diffusa simpatia che suscita la figura di fr. Charles e la comunità dei Piccoli Fratelli in genere. Ancora una volta ho toccato con mano l’influenza che Charles de Foucauld e la sua spiritualità hanno avuto sulla vita di moltissime persone nei diversi stati di vita.

DSC_0080Al di là dell’esperienza in sé, l’aspetto più importante per me è stato il legame che si è andato formando e consolidando con i giovani di Nazaret. Con tutti c’è stata la possibilità di conoscersi e condividere un po’ della propria vita, anche attraverso il sacramento della confessione o altri momenti a carattere spirituale.

L’occasione di un viaggio in Francia è stata presa al volo anche come tempo di vacanza e così, al termine del festival, si è prolungata la permanenza con un giro di tre giorni a Parigi. Anche questa appendice è stata ricca di momenti molto significativi. Uno su tutti la visita alla chiesa di sant’Augustin, nella quale, come molti sanno, è avvenuta la conversione del nostro fr. Charles. Ero partito con l’idea di fare un mini pellegrinaggio in solitudine ma, al momento della partenza dall’albergo, mi sono ritrovato in compagnia di sei giovani che desideravano accompagnarmi in questa esperienza. Lì ho potuto partecipare ad una concelebrazione eucaristica nella quale ricordare in particolare tutti i Fratelli della nostra comunità.

Facendo un bilancio dell’esperienza non posso che ringraziare il Signore per quanto vissuto, nella consapevolezza che, come sempre, egli guida i nostri passi con una fedeltà amorevole.

fratel Marco jc

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