L’anno centenario dalla morte di fr. Charles è ufficialmente aperto. A Nazaret, con la serata di musica e preghiera, abbiamo dato l’avvio a questo tempo di grazia speciale in cui ricorderemo fr. Charles in vari modi.
È stato un evento frutto di una lunga ed accurata preparazione in cui abbiamo potuto riconoscere i tratti di questo nostro fratello nei piccoli dettagli che hanno caratterizzato gli incontri, la preghiera e il confronto. La serata era suddivisa in canti presi dalla tradizione liturgica araba e le meditazioni raccolte dal ritiro che Charles de Foucauld fece a Nazaret dal 5 al 15 novembre 1897. In quel ritiro produsse un commento affascinante e dettagliato sulla vita di Gesù, dal suo concepimento alla sua ascensione, alla sua presenza nella vita della Chiesa e dei credenti. Così l’“umsie” (il nome in arabo di questo tipo di avvenimento)ha proposto un percorso attraverso la vita di Gesù vista con gli occhi di frère Charles.
I canti erano eseguiti dal Coro Mariano Ecumenico fondato dalla comunità New Life, della quale siamo amici da moltissimi anni. Il suo direttore (e fondatore della comunità) Nabil Abu Nicola ha guidato gli ascoltatori attraverso un percorso di brani molto suggestivi e che hanno coinvolto profondamente i partecipanti. Il gruppo dei musicisti era formato da professionisti che si sono resi disponibili gratuitamente proprio a motivo della particolare spiritualità del nostro fr. Charles.
Amira Mouallem, la «regista» della serata, ha realizzato una scenografia toccante sotto tutti i punti di vista. Il protagonista principale era ovviamente fr. Charles, interpretato dal nostro fedele e grande amico George Abu Hani, che lo ha rappresentato in una forma molto compresa e partecipata.
Particolarmente significativa è stata la presenza delle Piccole Sorelle di Gesù (di espressione araba e di espressione ebraica) che, nonostante la temporanea assenza da Nazaret, hanno risposto prontamente all’invito e sono venute da diverse parti di Israele per partecipare all’iniziativa. Così avevamo sorelle provenienti dall’ Italia, dalla Corea, dall’Iraq, dal Vietnam e dalla Polonia. Una bel segno di quella universalità che lo stesso Charles de Foucauld ha desiderato e vissuto nel suo percorso spirituale ed umano.
Possiamo affermare che la serata è stata da tutti accolta con gratitudine e riconoscenza per il lavoro fatto dal piccolo gruppo che ha preparato l’evento e soprattutto per la presenza dei Piccoli Fratelli e delle Piccole Sorelle che custodiscono la memoria di Charles de Foucauld.
Il cammino, come abbiamo ricordato in altri articoli, è ancora molto lungo, ma abbiamo la certezza che egli accompagnerà ogni nostro passo.
fratel Marco jc
Bellissimo e contentissima di vedere George nell’interpretazione di fr. Charles.
Grazie Marco, grazie George e grazie a chi ha lavorato per ricordare fr. Charles.
Stai certo, che il suo dolce sorriso, il suo volto sereno e la sua intercessione
al “Suo Beneamato”, accompagneranno ogni vostro passo.