«Il sisma non uccide, uccidono le opere dell’uomo». Sono parole del vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, durante i funerali ad Amatrice, che hanno fatto il giro del mondo. Ci siamo ricordati di una pagina “forte” di fratel Carlo… Tante volte ci aiutasse a riflettere e a pregare!

Il vero segreto nascosto nei secoli è il Dio crocifisso.

È un Dio che per amore si annienta nel Cristo e per salvare la sua creatura, paga col sangue.

Chi ha disegnato un volto di un Dio terribile castigatore, un Dio che condanna, cancelli pure il suo disegno e si metta in ginocchio a chiedere perdono per aver attribuito a Dio la capacità di vendicarsi.

Se Lui ha detto a noi: Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, immaginate se nei conti nostri usa un altro metro (Lc 6,27). […]

L’uomo è prezzo di sangue.

L’amore è superiore alla legge.

Il perdono è la prima legge della Comunità voluta da Gesù.

Non dimentichiamolo.

Ma se proprio ci rimane dentro, nel cuore, come un’esigenza di giustizia e di luce, la necessità di sostenere la legge, di punire chi sbaglia, di non lasciar passare l’errore dell’uomo a scapito degli innocenti, ricordiamoci che esiste una legge di contrappasso che è capace di sistemare le cose molto meglio di noi e in quanto a sete di far chiarezza davanti alla giustizia, è molto più esigente e dura di noi.

Quando l’ho scoperta nel profondo di me, ho capito che Dio non rinuncia alla giustizia anche se mi lava col suo sangue.

La legge è questa: l’uomo si punisce da solo con la sua malizia.

L’uomo che pecca, entra da solo nel suo inferno e sarà costretto dal meccanismo che ha scatenato, a gustare fino alla feccia l’amaro calice dei suoi sbagli, della sua prepotenza, del suo egoismo, del suo disubbidire alla legge di Dio.
carlocarretto1 copiaNo, fratelli, non c’è gioia per il peccatore, non c’è avvenire per chi sfugge all’amore.

Dove vuol scappare chi esce dalla casa del Padre? Dove troverà pace, serenità, contemplazione, gioia chi ha rinunciato all’amore?

Il suo fegato si spappolerà sotto il colpo dei vizi. L’angoscia gli colmerà le notti, la paura lo renderà schiavo, l’idolatria lo condurrà alla noia mortale. Non si vive senza Dio e chi fugge da Lui, è già nell’inferno.

Quando il figlio prodigo ritorna a casa sporco, puzzolente, affamato, volete vedere il padre che lo prende a bastonate?

Le bastonate vere se le è già prese vivendo lontano, in quella bolgia infernale che si chiama peccato, mondo, città, bella vita.

Ma non avete mai letto la tristezza nel fondo degli occhi di chi fugge dall’amore?

Ma non conoscete l’agonia della città che pecca?

Una volta mi faceva paura la grande città moderna: questo buio terribile dove gli uomini si rotolano nella loro lussuria, dove è di casa la violenza, il sopruso, dove si ride come ebeti e dove ci si diverte a farsi del male reciprocamente.

Mi pareva la sconfitta di Dio!

Lì si faceva proprio il contrario di ciò che il vangelo predicava.

Si poteva davvero dire che «il mondo» definito da Gesù Cristo stesso col suo terribile giudizio: io non prego per il mondo (Gv 17,9) era lì con i suoi trionfi. Era l’antivangelo.

Ora che capisco, ora che ho gustato la dolcezza delle Beatitudini posso dire con tutta coscienza che il mondo, quel mondo si punisce da solo, scava con le sue mani il proprio inferno, prepara con la sua voglia pazza, la propria disperazione, crea le sue tremende prigioni, prepara la sua disintegrazione.

Come l’uomo è stato capace di costruire la bomba atomica per uccidersi con le proprie mani, così è stato capace di disintegrarsi con le sue droghe, con la sua pazzia, con la sua violenza, col suo non amore, con la sua menzogna.

E volete che Dio mandi all’inferno tutta quella roba?

Non c’è bisogno, c’è già nell’inferno!

Dacché l’inferno è l’assenza di Dio.

Quando vedo qualche uomo di chiesa invocare le pene eterne sui peccatori, ho l’impressione di trovarmi davanti a qualcuno che non sappia vedere ciò che capita in giro; davanti a qualcuno che non capisce niente della realtà dell’uomo in peccato e dell’umanità immersa fino al collo nello stagno della morte.

State tranquilli che la giustizia si fa strada da sola, senza le vostre sacrali definizioni.

Se nel mondo si sta male, non c’è pace, tutti sono inquieti, è perché si è trasformato il giardino dato da Dio nell’Eden, in una sentina di corruzione.

Se c’è un operaio che non ha lavoro, se c’è un bimbo che ha fame, non chiedetevi se esiste Dio, chiedetevi piuttosto cosa stanno a fare i politici sbagliati e i poteri di tutte le camorre.

Se la mamma ha il cancro, se il sangue si ammala, se le foreste muoiono, se il mare puzza e i fiumi non han più pesci, non chiedetevi se la natura è nemica, ma chiedetevi cos’ha creato l’ingordigia dell’uomo che ha spento ogni cosa bella per la sete di guadagnare di più.

DSC_0036È terribile l’inferno che sa crearsi l’uomo con le proprie mani!

Gli ospedali son pieni di vittime, i manicomi rigurgitano di pazzi che si son disintegrato il cervello coi vizi, le prigioni sono il segno di schiavitù senza confini.

Povero uomo!

E quando soffri ti chiedi come fa ad esistere Dio?

Come fa ad esistere un Dio d’amore?

Chiediti piuttosto come fa l’uomo ad essere così pazzo, così cattivo! Chiediti se anche tu hai responsabilità in questo enorme sfacelo!

Chiediti dove sta la salvezza, in questo mare tempestoso pieno di cadaveri galleggianti!

Sì; ed è un’altra cosa che l’esperienza mi ha fatto scoprire.

È tremendo ciò che capita in un mondo, che non accetta la realtà di Dio, l’armonia di Dio, la bellezza di Dio e che costruisce col suo contrario: il disordine, la prepotenza, il denaro, il vizio, la guerra.

Dio è la tremenda sintesi di tutti gli opposti e in lui, vita e morte si danno convegno; giustizia e misericordia si incontrano, luce e tenebre sono la sua stanza.

Ecco perché è difficile capire come Lui sa amare e come il suo modo di amare facendoti soffrire, sia il segreto nascosto nei secoli.

Io son morto per te – mi dice sul Calvario – ora impara anche tu a morire un po’ per me.

Morendo capirai il segreto.

Ma lo capirai solo se morirai per amore come me.

Da: Perché Signore? Il dolore: segreto nascosto nei secoli (capitolo: “È prezzo di sangue”).

San Girolamo tomba