Si è tenuta venerdì scorso, 30 settembre 2016, la rappresentazione teatrale «Un uomo senza confini» nel contesto delle iniziative per il primo centenario dalla morte di Charles de Foucauld.
Come sappiamo il beato francese ha dimorato a Nazaret per tre anni (dal 1897 al 1900) ed ha incontrato nella città di Gesù l’ispirazione fondamentale di tutta la sua vita, il mistero della vita nascosta di Gesù. Frère Charles si trova all’inizio di un’importante pagina della spiritualità cristiana che ha ispirato un ragguardevole numero di congregazioni e associazioni legate al suo messaggio spirituale. Alcune di esse sono rappresentate anche nella diocesi di Gerusalemme e tra esse le Piccole Sorelle di Gesù e i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas. Le prime presenti a Nazaret da più di sessant’anni mentre i secondi da venti.
Assieme a loro, alcuni cristiani di Nazaret, da due anni si incontrano per preparare le diverse iniziative legate al centenario ed in particolare quella della rappresentazione teatrale. Sono state coinvolte un numero significativo di persone (circa settanta); bambini, giovani e adulti che attraverso le diverse doti e capacità hanno contribuito a realizzare questo importante evento.
Alla presenza di circa settecento spettatori è stata rappresentata, in arabo, la vita di Charles de Foucauld suddivisa in cinque scene legate a cinque zone geografiche in cui il beato ha vissuto: l’Algeria come giovane soldato, il Marocco come esploratore, la Francia durante il suo itinerario di conversione, Nazaret e la Terra Santa come religioso, di nuovo l’Algeria come sacerdote, missionario e monaco.
Diversi giovani di Nazaret si sono lasciati coinvolgere nel progetto e da mesi si sono incontrati per le prove, mettendo a disposizione le loro qualità di attori, ballerini, cantori, musicisti, tecnici, truccatori e costumisti. La rappresentazione è stata scritta e guidata dalla regia di Amira Mouallem, insegnante cristiana di Nazaret, che è riuscita a rendere in modo particolarmente significativo l’esperienza spirituale di quest’uomo innamorato di Gesù, nazaretano per adozione, che ha vissuto al contempo nella solitudine dinanzi a Dio e nello spirito di una fraternità autenticamente universale.
Nella splendida cornice del chiostro dell’antico monastero delle monache clarisse, attualmente scuola per l’educazione speciale dei ragazzi diversamente abili (Scuola della «Sacra Famiglia», dei nostri amici guanelliani) erano presenti il Vescovo Giacinto Boulos Marcuzzo, vicario del Patriarca di Gersualemme presso Israele, il vescovo melchita George Baqaouni e il vescovo melchita emerito Boutros Mouallem. Molti i sacerdoti e i religiosi che hanno assistito allo spettacolo, in particolare alcuni rappresentanti della comunità salesiana di Nazaret che, assieme ai suoi giovani, ha dato un importante contributo alla riuscita della rappresentazione teatrale. Numerosi i giovani presenti che hanno potuto conoscere la figura del beato de Foucauld, ancora ricordato e stimato presso gli anziani, ma la cui memoria rischia di perdersi con il passare delle generazioni.
Il commento di un partecipante è stato particolarmente significativo: «Al di là del risultato la cosa importante è che tutta Nazaret sia tornata a parlare di Charles de Foucauld». In un intervista rilasciata agli inviati del Christian Media Center si è affermato che, visti il coinvolgimento e la partecipazione, «Charles de Foucauld vive ancora a Nazaret».
Pubblichiamo qui solo alcune delle foto scattate dal nostro caro amico Basilious Mazzawi, rimandando ad un prossimo articolo la pubblicazione dell’album completo.
fratel Marco jc