Con un’iniziativa molto semplice si è concluso oggi l’anno della misericordia per quanto riguarda la pastorale dei malati nella città di Nazaret.
Ormai da tempo siamo pienamente inseriti nell’ambito della cura spirituale dei malati attraverso il nostro servizio all’ospedale “Sacra Famiglia”, detto Italiano, di Nazaret. Da diversi mesi inoltre il nostro lavoro si è arricchito della collaborazione con i gruppi di “Pastoral Care” degli altri due ospedali, l’ospedale di Nazaret (detto “inglese”) e quello di San Vincenzo (detto “francese”). Il primo di questi è un’istituzione curata in modo particolare dalla chiesa protestante, mentre il secondo vede da molti anni la presenza delle suore di san Vincenzo de’ Paoli. Nel gruppo di coordinazione sono così presenti diverse congregazioni, diversi riti cattolici e diverse chiese, rendendo il lavoro molto stimolante e arricchente da diversi punti di vista.
In particolar modo è bello notare il coinvolgimento di laici e religiosi che si impegnano con passione nell’organizzazione e nella realizzazione del lavoro, nonostante le non poche difficoltà talvolta causate anche dai limiti della situazione e delle persone dalle quali ci si potrebbe aspettare un paziente sostegno.
Nonostante tutto il lavoro di questi mesi ha portato ad assumere da parte di tutti (anche dei fratelli protestanti) l’apello del papa a celebrare un anno dedicato alla misericordia con diverse iniziative che si sono chiuse con la giornata di oggi.
Con alcuni rappresentanti dei tre ospedali, accompagnati dai rispettivi cappellani, abbiamo voluto fare un’opera simbolica di misericordia, che ci aiutasse a considerare il nostro lavoro come una vocazione particolare che il Signore ci ha dato in favore dei fratelli segnati dalla malattia. Ci siamo recati in visita ad alcuni malati ricoverati nelle tre strutture e ad alcuni tra quelli che dimorano nella casa di riposo “San Francesco”, da sempre tenuta dalle suore di sant’Anna, adiacente all’attuale monastero delle clarisse. La visita ha portato con se un messaggio di speranza per le persone malate, attraverso una breve e semplice preghiera comunitaria nella quale si è invocato il dono della guarigione e della pace interiore. In alcuni casi anche fratelli e sorelle musulmani hanno sostato in preghiera con noi.
Il percorso si è concluso all’ospedale francese con il pranzo e la preghiera di invocazione della misericordia su tutti i partecipanti e su tutti i malati.
Abbiamo trascorso una giornata all’insegna della fraternità nella semplicità dell’incontro e della condivisione dei valori più alti come quello della fede. Ci auguriamo che la comunione tra noi possa crescere certi della benedizione del Signore sul nostro lavoro, sperando che diventi segno di unità e condivisione per tutti.
fratel Marco jc