Pomeriggio speciale al Goleto per la presentazione del libro di fratel Oswaldo Charles de Foucauld. Vita e spiritualità, ed. Terra Santa, evento organizzato dalla redazione Altairpinia, mensile d’informazione e di opinione, che come accenna il presidente, prof. Augusto Verderosa, è particolarmente sensibile alla promozione della Cultura locale intesa come Sviluppo sociale e con abbonati anche in varie parti del mondo.

Introduce la prof.ssa Dora Garofalo che dichiara subito il suo entusiasmo per la lettura del libro che lo definisce “compensato di un saggio” e “piccola lampada tascabile”. Dopo una sua breve sintesi della vita del beato Charles e un accenno alla sua prima regola scritta incentrata sul culto della Eucarestia è la volta dell’ intervento appassionato di don Antonio Marotta, vice rettore del Seminario interdiocesano di Salerno, che con l’aiuto della lettura di cinque giovani seminaristi, fa una operazione culturale ben riuscita di smontaggio e rimontaggio del libro, facendo una similitudine tra il messaggio foucauldiano di più di un secolo fa e l’odierno di Papa Francesco. Si chiede don Antonio del perché non si parla molto del messaggio del beato Charles e la sua risposta è perché de Foucauld agiva e non parlava, tutto il contrario di tanti che parlano e non agiscono. E l’esempio della presenza dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, continua don Antonio, di Paolo Maria, Roberto, Oswaldo e della loro Fraternità. Una presenza silenziosa che impregna il tessuto sociale del luogo e che fa cultura coniugando la realtà locale con la vita spirituale… Un apporto, quello di don Marotta, originale e di grande attualità a livello ecclesiale e sociale, che – mi dicono – con molta probabilità sarà pubblicato più in là sulla rivista Jesus Caritas.

Oswaldo (così è stato chiamato da tutti fin dall’inizio) spiega del perché di questo suo lavoro: un libro celebrativo in occasione del centenario della morte di fr. Charles nel 2016. Un libro semplice e divulgativo in mezzo alla sconfinata bibliografia, per lo più francese, di Charles de Foucauld che risponde ad un’esigenza pastorale: offrire alle persone – molti parroci con le loro comunità e seminaristi frequentano le fraternità – uno strumento immediato per un primo approccio alla ricca personalità del beato Charles… Poi l’autore del volume accenna alla ragione della presenza dei Piccoli Fratelli al Goleto che vogliono contestualizzare il messaggio cristiano nel luogo, preservandone la vocazione primaria dell’Abbazia, cioè un luogo dello Spirito, così come fece il primo fondatore San Guglielmo e il secondo fondatore padre Lucio. Vi è certamente una continuità-discontinuità tra ieri e oggi, così come vi è molto in comune e diverso tra Guglielmo e Charles vissuti in due contesti e periodi storici differenti:

–  due pellegrini, alla ricerca della volontà di Dio, alla ricerca di senso

–  due fondatori, uno tipico e l’altro atipico

–  due monaci-eremiti e poi missionari

–  due maestri di spiritualità perché due uomini spirituali

–  entrambi fedeli a Dio e fedeli all’uomo

–  ma prima di tutto due innamorati di Dio e testimoni della Risurrezione

Custodire “la linfa” del Goleto è compito affidato oggi in modo particolare ai discepoli di fr. Charles, ma una missione da portare avanti insieme a tutte le popolazioni irpine.

L’intervento finale è del vescovo, Mons. Pasquale Cascio, che definisce il lavoro di Oswaldo, un libro scientificamente corretto, non agiografico ma storico culturale che non si ferma al celebrativo ma va al cuore, non imbrigliandolo del messaggio di Charles de Foucauld. Un libro che fa riflettere e che non è teoria perché tiene conto della realtà.

Insomma un bel pomeriggio con una bella presenza di persone, rimaste molto contente del clima semplice e fraterno, anche se con relatori di spessore, che ha avvicinato tutti al messaggio di fr. Charles.

Leonardo Angelillo

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