Il mese di giugno per la Chiesa di Gerusalemme è stato un mese intenso e ricco di eventi speciali che hanno riguardato la vita di diversi giovani.
Dalla metà del mese fino ad oggi (30 giugno) sette sacerdoti e quattordici diaconi sono stati ordinati nella Terra del Santo.
In ordine cronologico, il primo diacono è stato ordinato il 15 luglio, dopodichè tre nuovi presbiteri, che hanno frequentato il seminario diocesano Redemptoris Mater alla Domus Galilee presso il lago di Tiberiade.
Il caro amico Benedetto di Bitonto, il 21 giugno, formato nella chiesa latina di lingua ebraica, è stato il primo diacono che ha seguito l’iter di preparazione presso la comunità ebreofona. La celebrazione, avvenuta nella chiesa del Getzemani a Gerusalemme, è stata molto partecipata e animata dalla stessa comunità con canti in lingua ebraica, ma con anche spazio ad alcuni interventi in arabo. Un piccolo segno di comunione tra le due principali componenti della società israeliana e palestinese.
Il 22 giugno, a Nazaret, è stata la volta dell’ordinazione presbiterale di due seminaristi che hanno seguito percorsi particolari ed hanno concluso la loro formazione nel seminario diocesano di Beit Jala, vicino a Betlemme. Si tratta di Abouna Amer Jubran e Abouna Tony Hain. Del primo possiamo dire in particolare che ha visto nascere in qualche modo la sua vocazione nella nostra fraternità di Nazaret in quanto, da tempo immemorabile, frequentava con la sua comunità New Life (allora ancora in germe) le Piccole Sorelle e la preghiera nella loro e nostra cappella. Da lì ha fatto tanta strada, con non poche difficoltà, per raggiungere questa meta importante della sua vita.
Il 30 giugno infine l’ordinazione diaconale di dodici frati francescani e l’ordinazione presbiterale di altri due frati che, nella chiesa dell’Annunciazione, hanno pronunciato il loro “sì” al Signore per i diversi ministeri ai quali sono stati chiamati. Di questi, due diaconi e un presbitero, il nostro amico fra Aiman Bathish, si fermeranno per il servizio nella custodia, mentre gli altri ritorneranno alle rispettive provincie sparse in diverse regioni del mondo. Quest’ultima è stata una lunga ma bella celebrazione che ha richiamato fortemente il valore dell’universalità della Chiesa.
Tutte le ordinazioni sono state presiedute dall’Arcivescovo, Amministratore Apostolico, Pierbattista Pizzaballa, che nella sua ultima omelia ha invitato gli ordinandi a credere nel Dio dell’impossibile che compie le sue promesse e porta a compimento quanto ha iniziato in ciascuno. La fede è la risposta a questa chiamata, da custodire e accogliere con profonda umiltà e con spirito di servizio.
Di fronte alla schiera di presbiteri e diaconi che, di volta in volta, hanno partecipato alle celebrazioni, abbiamo potuto riscontrare quanto sempre giovane sia questa chiesa. E, d’altro canto, abbiamo raccolto lo spunto per domandarci ancora una volta il senso della nostra presenza qui… Probabilmente la proporzione tra presbiteri e fedeli è molto più adeguata in questa diocesi che non in quelle dalle quali proveniamo (come anche l’età media è molto più bassa). Ma rimaniamo convinti che il nostro modo di essere piccoli fratelli, presbiteri, sia una ricchezza per sacerdoti, religiosi e laici che vivono in questa Terra.
Rimaniamo fedeli alla promessa che di ordinazione in ordinazione ci siamo fatti di ricordarci reciprocamente nella preghiera.
fratel Marco jc