Lo scorso 29 ottobre, i nostri postulanti Henry e Antonio (Tony), hanno formalmente cominciato il loro noviziato a Nazaret ricevendo la croce e la Parola di Dio, nel giorno in cui facciamo memoria della conversione del visconte Charles de Foucauld

, che diventerà nel tempo Charles di Gesù: «Appena credetti che c’era un Dio, capii che non potevo vivere che per Lui: la mia vocazione religiosa data della stessa ora della mia fede: Dio è così grande! C’è una tale differenza tra Dio e tutto quello che non è Lui!…».

Accompagnati da Paolo Maria, priore, e da Paolo, maestro, i nostri due fratelli hanno vissuto in clima di preghiera la settimana che ha preceduto questo momento attraverso tempi di incontro, di meditazione, di adorazione e i primi lavori quotidiani che in fraternità certo non mancano mai!

Con un ampio spazio  alla preghiera nella Basilica di Nazaret, ma anche alla visita agli scavi archeologici e ad alcuni luoghi importanti per il cammino di fede (la chiesa di San Giuseppe, la sinagoga, la Fontana della Vergine). Una mattinata da trasfigurati al Tabor e una splendida domenica (con temperature ancora estive) all’eremo sul monte delle Beatitudini con un momento di silenzio al santuario. Infine un salto al lago sul luogo del primato di Pietro e una bella camminata fra i resti di Susita, Hyppos, città della decapoli romana al tempo di Gesù e dove si trovano ben conservati i resti di tutto il complesso abitato con una basilica bizantina, battistero, due chiese, il foro, l’anfiteatro. Insomma un sostanzioso assaggio di quel “quinto” vangelo che sono i luoghi dove Gesù ha vissuto e dove sono ambientati gli eventi salvifici.

Alla scuola di San Marco, Henry e Tony si sono messi in ascolto di Gesù: «Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni» (Mc 3,13-15).

Chiamare, Costituire, Stare, Mandare sono i verbi-chiave che hanno scandito la preparazione al noviziato, insieme al “custodire” il dono ricevuto: nella semplicità quotidiana e nell’essenzialità della vita fraterna a causa di Gesù e del Vangelo i nostri fratelli sono invitati nel noviziato a discernere se la comunità Jesus Caritas é la forma di vita alla quale il Signore li chiama. Noi tutti li abbiamo accompagnati e continuiamo a farlo nella preghiera, mentre rendiamo grazie al buon Dio per le sue infinite misericordie!

fratel Giovanni Marco jc

 

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